Ronzani Cristiano

Consulente Finanziario

Family Banker di Banca Mediolanum

La Volatilità nei Fondi di Investimento

Spesso leggiamo della volatilità in molti articoli o all’interno di alcuni documenti dei prodotti di investimento.
Ma, di preciso, cosa è la Volatilità? Cosa rappresenta e perché dovrei comprenderla meglio?
Vediamo i principali aspetti di questo importante indicatore.

Prima di tutto

La volatilità è uno dei concetti centrali per valutare il rischio di un fondo di investimento.
Essa misura l’ampiezza delle oscillazioni del valore di un fondo nel tempo: maggiore è la volatilità, più il valore del fondo tende a salire e scendere rapidamente.
Comprendere la volatilità aiuta l’investitore a valutare quanto rischio sta assumendo, quanto il fondo è coerente con il suo profilo e come può comportarsi nei diversi contesti di mercato.


Che cos’è la Volatilità

La volatilità è una misura statistica che indica quanto i rendimenti di un investimento variano rispetto alla loro media.
In linea di massima possiamo sintetizzare il concetto:

Bassa volatilità:  Le oscillazioni sono contenute e , di conseguenza, avrò un indice di rischio inferiore

Alta volatilità :  Le oscillazioni saranno superiori e, di conseguenza, avrò un indice di rischio maggiore

Va sottolineato che l’indice di Volatilità non esprime se il fondo “va bene o va male”, ma quanto può essere imprevedibile la sua performance sul breve periodo, in positivo come in negativo.


Perché la Volatilità è importante

La volatilità impatta direttamente su alcuni aspetti importanti

Il profilo di rischio del fondo

È il principale componente dell’SRI (Synthetic Risk Indicator) presente nel KID.
Più la volatilità è elevata, più il fondo entra in classi di rischio diverse, identificate con un numero da 1 (Rischio basso) a 7 (Rischio alto)

L’esperienza dell’investitore

La volatilità determina alcune situazioni che vanno fin da subito messe in conto

  • Oscillazioni improvvise del valore dell’investimento
  • Un maggiore impatto emotivo durante fasi negative
  • Il rischio di comportamenti irrazionali, dettati dalla paura di perdere il denaro investito

Da qui l’importanza di rivolgersi a un Consulente Finanziario, che sappia valutare analiticamente l’andamento dell’investimento e apportare i correttivi solo in caso di necessità.

L’orizzonte temporale

La volatilità non deve essere vista necessariamente come un nemico perché in grado di portare ai profitti che desideriamo, ma ci sono alcune considerazioni importanti prima di assumere un rischio, come la valutazione dell’orizzonte temporale che abbiamo in mente.

Una volatilità alta è compatibile con orizzonti temporali medio-lunghi, potendo sfruttare il fattore Tempo, alleato prezioso quando ci approcciamo ad alcuni mercati.

Una volatilità bassa è invece compatibile con orizzonti temporali brevi, dove l’attenzione principale è alla conservazione del patrimonio investito.


Cosa influenza la Volatilità di un Fondo

La volatilità non ha un solo fattore determinante.
E’ importante leggere e capire dove e come il fondo investe i nostri soldi, per valutare a pieno se esso è compatibile con il nostro obiettivo.
Cerchiamo di capire quali sono i fattori più importanti:

La classe di attivo
Prima di tutto, la classe di attivo rappresenta il cuore dell’indice.
Scegliere un mercato piuttosto che un altro inficia la durata e le performance del nostro fondo e, di conseguenza, la volatilità che potremmo avere.

  • Azionari : Naturalmente più volatili e dalle alte performance
  • Obbligazionari : Men volatili dell’azionario
  • Monetari  : Notoriamente molto stabili e dalle performance contenute

L’area geografica
Non solo come, ma anche dove.In linea generale i mercati sviluppati , forti di una struttura rodata e resiliente, presentano normalmente una volatilità più contenuta.
Al contrario, mercati emergenti permettono performance molto alte al costo di una volatilità decisamente più alta data proprio dalla struttura più giovane e meno strutturata.

La concentrazione

Un fondo molto concentrato su pochi titoli oscilla di più rispetto a uno molto diversificato, essendo basato sull’andamento di poche aziende spesso collegate dal mercato di riferimento.
E’ importante guardare a fondi ben diversificati per limitare le oscillazioni del singolo comparto.

 La leva finanziaria

L’uso della leva finanziaria amplifica sia rendimenti che perdite e questo si traduce in una volatilità molto più alta.


 La Volatilità è sempre sinonimo di rischio?

Non necessariamente.
La volatilità misura l’incertezza, non la perdita reale.

  • Un fondo con alta volatilità può offrire ritorni più elevati nel lungo periodo.
  • Un fondo con bassa volatilità può comunque perdere valore in fasi di mercato negative.

L’indice che misura la Volatilità è quindi uno strumento utile, ma non esaustivo.


Come dobbiamo interpretarla?

Tutto ci riporta sempre alle domande che l’investitore deve porsi per ogni investimento.
Porsi delle domande specifiche aiuta spesso più di un semplice indice a capire dove investire.
Possiamo iniziare con queste quattro:

  • “Quanto sopporto oscillazioni giornaliere o mensili?”
  • “Che orizzonte temporale ho?”
  • “Questo fondo è coerente con i miei obiettivi e la mia tolleranza al rischio?”
  • “Cosa voglio ottenere con questo investimento?”

Rispondere con cognizione di causa a queste domande, può già portarci alla risposta!


In poche parole…

La volatilità è una bussola che aiuta a capire quanto può muoversi il valore di un fondo, ma richiede sempre una lettura contestuale: gli obiettivi del fondo in cui stiamo investendo e  il nostro orizzonte temporale.
In linea di massima possiamo affermare che più l’orizzonte temporale è lungo, più diventa accettabile una volatilità elevata senza incorrere in rischi sproporzionati.
Più il nostro obiettivo ha tempistiche di realizzo brevi, più conviene direzionarsi su fondi o investimenti a bassa volatilità.


Commenti

Lascia un commento